Razza

Il San Bernardo nella vita quotidiana

Il San Bernardo è un buon cane da fattoria, da guardia, per la famiglia e di compagnia: di più con temperature moderate, può essere impiegato per escursioni e altre attività come trainare carrette o passeggiate equestri tranquille.Tuttavia, le attività sportive veloci sono a lui meno adatte. Nella stagione calda cercherà la frescura.

Ancora oggi, il San Bernardo è utilizzato come cane di ricerca e di salvataggio.

Custodia e le cure

Malgrado la sua semplicità, ha bisogno di una rigida educazione, questa è pertanto piuttosto consigliata per i proprietari più esigenti.

Anche se il suo bisogno di muoversi ha dei limiti, ha bisogno di molto spazio e occupazioni.
Un piccolo appartamento in città con molte scale, non è l'ideale per la sua detenzione. Una casa o un appartamento con giardino e spazio sufficienti saranno più appropriati.

A causa della sua corpulenza, il San Bernardo comporta grosse spese d’alimentazione, anche questo deve essere preso in considerazione prima dell’acquisto.

Il suo mantello va spazzolato regolarmente.

Salute

Il San Bernardo è incline alla displasia all’anca (HD), all’osteosarcoma (tumore osseo), a problemi ossei e dei legamenti, a insufficienza cardiaca, a ritorni di stomaco, all’entropion (rotazione verso l’interno della palpebra) e all’ectropion (rotazione verso l’esterno della palpebra).

La speranza di vita è circa da 8 a 12 anni.

Barry

Barry I era il più famoso cane dei rifugi.Racconti dicono che ha vissuto dal 1800 fino al 1814.Nella sua funzione da cane di slavine, si dice che fino a due anni prima della sua morte,abbia salvato più di 40 vite umane.

Una delle leggende,la cosi detta “Cavallcata del ragazzo”,è un racconto molto bello,Esiste in varie versione.Qui una di quelle più sentite.

Una volta Barry era da solo in marcia sul Gran San Bernardo,d'un tratto scopre un bambini nella neve.Il bambino era talmente esausto della faticosa salita e alla fine delle sue forze,che si era addormentato nel gelido freddo.Per svegliaro,Barry lo ha leccato cosi tanto,finchè si è svegliato. 

Mistero è,come Barry c'e l'ha fatto , a far capire al bambino,che doveva montare sulla sua schiena e tenersi stretto li.La leggenda comunque dice,che Barry l'ha portato sano e salvo all rifugio.Questo racconto arriva come tanti altri dall inizio del 19 esimo secolo.In quei tempi tanta gente attreversava il passo.Dei resti originali della salma Barry I ci sono ancora oggi.La imbalsamatura di Barry è possibile vedere nel Museo di Natura e Storia della Burgergemeinde Bern.

(Citazione: I Bernhardiner dei rifugi-più che un Myho.-Anja Ebener)

Storia

Il 15 marzo 1884 Heinrich Schumacher indirizzò una lettera all’SKG, a quel tempo di appena un anno, e cercò di esporre la storia dei San Bernardo, per quanto fosse a lui nota.

Lo stesso giorno, nella sala della Valtellina a Basilea, venne fondato il club svizzero del San Bernardo.
Il protocollo di fondazione non esiste più, ma piuttosto una breve relazione nella «borsa degli animali».

Schumacher fu il primo che allevò i San Bernardo secondo il libro genealogico; nel 1867 creò il proprio libro genealogico, numerò i cani da lui allevati e rilasciò i loro pedigree.

Già un anno più tardi, vale a dire dal 29 maggio al 1 giugno 1885, ebbe luogo a Basilea una mostra canina internazionale, nella quale furono esposti 81 San Bernardo, un numero considerevole.

Nel febbraio 1884 fu avviato il libro delle origini dei cani svizzeri. Nr. 1 dei cani registrati fu il San Bernardo «Léon», un cane di origine sconosciuta, appartenente a B. Siegmund.

DE - FCI-Standard.pdf 322 KB
DE - Heft Rassestandard 061g02-PRE.pdf 15'330 KB
EN - Booklet Breed Standard 061g02-PRE.pdf 15'309 KB
EN - FCI-Standard en 061g02.pdf 334 KB
FR - Cahier du standard de la race 061g02-PRE.pdf 15'446 KB
FR - DE - 20230617 Schreiben Richter Rassestandard - Lettre juge standard de race.pdf 218 KB
FR - FCI-Standard Fr 061g02.pdf 349 KB